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Guida Completa alle Impermeabilizzazioni Edili: Tecniche e Materiali

Le impermeabilizzazioni edili rappresentano un insieme di tecniche e materiali fondamentali per proteggere ogni edificio dall’azione dannosa dell’acqua e dell’umidità. Dalle fondazioni al tetto, passando per balconi, terrazzi e bagni, una corretta barriera impermeabile è essenziale per garantire la durabilità della struttura e la salubrità degli ambienti interni.

Trascurare le impermeabilizzazioni edili significa esporre l’immobile a rischi concreti: infiltrazioni, macchie, muffe, degrado dei materiali (calcestruzzo, legno, isolanti) e, nei casi peggiori, danni strutturali che compromettono la sicurezza. Prevenire è sempre meglio che curare, specialmente quando si tratta di acqua e umidità persistente negli edifici.

Il campo delle impermeabilizzazioni edili è vasto e in continua evoluzione. Esistono soluzioni tradizionali come le guaine bituminose, sistemi moderni come le membrane sintetiche e le resine liquide, e tecnologie specifiche come gli impermeabilizzanti cementizi osmotici o le barriere chimiche contro la risalita capillare dell’umidità.

Questa guida completa si propone come un riferimento per orientarsi nel mondo delle impermeabilizzazioni edili. Esploreremo le problematiche più comuni legate all’acqua in diversi punti critici dell’edificio e presenteremo le principali tecniche e i materiali disponibili per affrontarle efficacemente, dalla diagnosi all’intervento risolutivo e duraturo.

Che si tratti di proteggere un tetto piano, un balcone piastrellato, un muro controterra o una doccia, la scelta della giusta soluzione di impermeabilizzazioni edili e la sua corretta applicazione sono cruciali. Affidarsi a professionisti esperti garantisce risultati efficaci, duraturi nel tempo e conformi alle normative vigenti in materia.

Indice

Balconi e Terrazzi: Perché Impermeabilizzare è Cruciale

Applicazione resina per impermeabilizzazione balcone terrazzo.
L’impermeabilizzazione è cruciale per proteggere balconi e terrazzi dalle infiltrazioni d’acqua.

Balconi e terrazzi richiedono un’impermeabilizzazione efficace e duratura. Essendo esposti costantemente alle intemperie e al calpestio, sono infatti punti critici dell’edificio. Senza un’adeguata protezione, l’acqua piovana può infiltrarsi facilmente, causando danni sia ai locali sottostanti che alla struttura stessa della costruzione nel suo complesso.

Le conseguenze di una cattiva o assente impermeabilizzazione possono essere molto gravi. Le infiltrazioni nei piani inferiori creano macchie antiestetiche, muffe dannose per la salute e scrostamenti di intonaco o pittura. Ma il danno peggiore è spesso nascosto: l’acqua può corrodere le armature del cemento armato o far marcire.

Questo degrado strutturale, dovuto alla mancanza di protezione, compromette la sicurezza dell’edificio e richiede costosi interventi di ripristino se trascurato. Inoltre, l’umidità persistente favorisce la crescita di muffe, peggiorando la qualità dell’aria interna. Anche la pavimentazione del balcone può staccarsi o rovinarsi a causa dell’acqua infiltrata.

Realizzare e mantenere una corretta barriera all’acqua su queste superfici esterne è quindi essenziale. Protegge l’estetica, la struttura portante e la salubrità dell’intero edificio. Affidarsi a noi esperti garantisce soluzioni adatte, parte integrante delle impermeabilizzazioni edili che assicurano valore e sicurezza all’immobile nel tempo.

Metodi Principali di Impermeabilizzazione per Esterni

Esistono diverse soluzioni tecniche valide per l’impermeabilizzazione efficace di balconi e terrazzi esterni. L’approccio tradizionale più comune prevede l’applicazione dello strato impermeabile direttamente sul massetto strutturale preparato, al di sotto della pavimentazione finale (piastrelle, legno, ecc.). Questo metodo offre una protezione molto duratura.

Tra i sistemi impermeabilizzanti sotto-piastrella, le membrane bitume-polimero (le cosiddette guaine) sono una scelta classica. Vengono solitamente applicate a caldo con fiamma o a freddo (autoadesive), spesso in doppio strato. Offrono buona resistenza meccanica ma richiedono poi un massetto di protezione soprastante prima della pavimentazione.

Un’alternativa molto diffusa oggi sono gli impermeabilizzanti cementizi bicomponenti. Applicati a spatola o rullo con rete di rinforzo, creano uno strato continuo ed elastico. Permettono l’incollaggio diretto delle piastrelle, semplificando la stratigrafia. Sono tra le migliori impermeabilizzazioni edili per balconi e terrazzi da piastrellare nuovamente.

Quando invece non si vuole o non si può demolire la pavimentazione esistente, si può optare per soluzioni specifiche sopra-piastrella. Si utilizzano principalmente resine liquide trasparenti (poliuretaniche, acriliche). Applicate sulla vecchia pavimentazione ben pulita, creano un film impermeabile, elastico, resistente al calpestio e ai raggi UV.

Il vantaggio principale di questo metodo “sopra-piastrella” è la notevole rapidità e la minore invasività dell’intervento. Si evitano infatti demolizioni, macerie e rifacimento del massetto, con grande risparmio di tempo e costi. È ideale per risolvere infiltrazioni localizzate da fughe degradate o micro-fessure nelle piastrelle stesse.

L’efficacia delle resine sopra-piastrella dipende però dalla buona adesione al supporto esistente (che deve essere stabile e pulito) e dall’applicazione corretta. La scelta tra sistemi sotto o sopra piastrella va valutata attentamente caso per caso. Le impermeabilizzazioni edili richiedono sempre una diagnosi precisa del problema reale.

Preparazione, Dettagli Critici e Manutenzione nel Tempo

Indipendentemente dal sistema impermeabilizzante scelto, la preparazione accurata del supporto è sempre cruciale. Se si interviene sotto-piastrella, il massetto deve essere pulito, solido, asciutto, con pendenze corrette verso gli scarichi (minimo 1%) e trattato con primer idoneo. Se sopra-piastrella, le piastrelle esistenti devono essere perfettamente stabili, pulite e sgrassate.

La cura dei dettagli costruttivi fa la differenza tra un lavoro duraturo e uno mediocre: giunti perimetrali contro i muri (con risvolto verticale protetto), bocchettoni di scarico (con raccordi a tenuta), soglie delle porte-finestre, eventuali giunti di dilatazione e punti di ancoraggio delle ringhiere vanno trattati a regola d’arte.

Anche la migliore impermeabilizzazione richiede una minima manutenzione periodica per durare nel tempo. Pulire regolarmente la superficie del balcone o terrazzo, specialmente vicino agli scarichi, evita ristagni. Ispezionare almeno una volta l’anno lo stato delle fughe, dei giunti sigillati e dell’eventuale strato impermeabile a vista aiuta.

Ripristinare subito fughe o sigillature degradate è una manutenzione semplice che prolunga la vita del sistema. Questo approccio preventivo è parte delle impermeabilizzazioni edili efficaci e durature nel tempo. Per tutti i dettagli leggi: Come Impermeabilizzare un Balcone o Terrazzo Efficacemente. Contattaci per un preventivo gratuito. Per tornare all’indice clicca qui.

Umidità Controterra: Cause e Soluzione Esterna Ideale

Applicazione membrana per impermeabilizzazione muri controterra dall'esterno.
L’impermeabilizzazione esterna dei muri controterra è la soluzione più efficace contro l’umidità da spinta.

Proteggere i muri controterra dall’umidità è vitale per la salubrità di cantine, garage e taverne. Queste strutture, essendo a contatto diretto col suolo, subiscono l’azione dell’acqua (per risalita capillare o spinta laterale). Un’impermeabilizzazione efficace crea una barriera continua, mantenendo gli ambienti interni asciutti e prevenendo danni.

Capire l’origine dell’umidità è il primo passo fondamentale. La risalita capillare avviene dal basso verso l’alto per assorbimento naturale del muro. La spinta idrostatica laterale, invece, preme dall’esterno contro il muro interrato, soprattutto con falde acquifere alte o in presenza di cattivo drenaggio del terreno circostante.

L’impermeabilizzazione eseguita dall’esterno è la soluzione tecnicamente più efficace contro la spinta laterale dell’acqua. Richiede ovviamente uno scavo perimetrale per accedere al muro. Dopo aver pulito e preparato la superficie esterna della parete, si applica una barriera impermeabile continua (guaine bituminose, membrane sintetiche o specifici sistemi liquidi).

Sopra lo strato impermeabilizzante vero e proprio, è essenziale prevedere uno strato di protezione meccanica, come le membrane bugnate in HDPE (quelle con le “bolle”) o pannelli isolanti rigidi. Questo protegge la barriera impermeabile durante le operazioni di reinterro dello scavo ed evita danneggiamenti accidentali futuri.

Spesso si abbina a questo intervento un efficace sistema di drenaggio perimetrale. Tubi fessurati posati alla base della fondazione raccolgono l’acqua presente nel terreno e la allontanano. Questo riduce la pressione sulla struttura, completando l’efficacia delle impermeabilizzazioni edili esterne e proteggendo le fondazioni nel tempo.

Impermeabilizzazione Interna: Quando e Come Intervenire

Non sempre è possibile o conveniente intervenire dall’esterno scavando attorno all’edificio. Presenza di marciapiedi, altre proprietà confinanti, impianti o costi proibitivi possono impedirlo. In questi casi specifici, si ricorre a soluzioni impermeabilizzanti applicabili direttamente dall’interno del locale interrato o seminterrato soggetto all’umidità.

Questa soluzione interna non blocca l’ingresso dell’acqua nella struttura del muro, ma crea una barriera efficace sul lato interno per impedirle di raggiungere l’ambiente abitato. Si applicano rivestimenti specifici dopo aver rimosso intonaci ammalorati e preparato il supporto murario (pulizia, consolidamento, eventuale primerizzazione).

Una tecnica interna comune usa intonaci speciali detti cementizi osmotici. Questi prodotti reagiscono con l’acqua presente nel muro, formando cristalli che bloccano i pori e resistono alla pressione negativa (controspinta). Creano una barriera rigida e durevole nel tempo se applicati correttamente sulla superficie.

Un’altra opzione per l’interno sono le resine epossidiche o poliuretaniche, oppure guaine liquide specifiche. Creano una membrana continua più elastica rispetto ai sistemi cementizi rigidi. Richiedono però una preparazione estremamente accurata del supporto. Le impermeabilizzazioni edili interne richiedono competenza e prodotti specifici di alta qualità.

Per il problema specifico dell’umidità di risalita capillare (dal basso), si usa spesso il taglio chimico: si inietta un liquido impermeabilizzante alla base del muro creando una barriera orizzontale. È un intervento specialistico, efficace solo per la risalita. Le impermeabilizzazioni edili devono essere sempre mirate alla causa specifica.

Diagnosi Accurata e Affidabilità Professionale

Indipendentemente dalla tecnica scelta (esterna o interna), la preparazione del supporto murario è sempre fondamentale. Rimuovere parti ammalorate, pulire a fondo, riparare eventuali crepe e applicare primer specifici sono passaggi chiave per garantire l’adesione e la durata di qualsiasi sistema impermeabilizzante applicato sulla struttura.

Anche la cura dei dettagli costruttivi come angoli, giunti parete-pavimento o punti di attraversamento di tubazioni è cruciale per assicurare la continuità della barriera impermeabile. L’uso di bandelle elastiche e sigillanti specifici di alta qualità garantisce la tenuta nei punti più critici dove spesso si originano problemi.

Affrontare problemi di umidità controterra richiede diagnosi precise e conoscenza specialistica dei materiali e delle tecniche. Il fai da te in questo campo è fortemente sconsigliato. Affidarsi a professionisti come noi garantisce l’individuazione della causa reale e la scelta della soluzione tecnica più idonea e risolutiva.

Offriamo conoscenza dei materiali, tecniche corrette e garanzia sul lavoro. È un investimento per salute e valore dell’immobile, parte essenziale delle impermeabilizzazioni edili complete e risolutive nel tempo. Per tutti i dettagli leggi: Come Impermeabilizzare i Muri Controterra per Eliminare l’Umidità. Contattaci per un preventivo gratuito. Per tornare all’indice clicca qui.

Bagno e Doccia: L’Importanza dell’Impermeabilizzazione Nascosta

Applicazione membrana per impermeabilizzazione bagno doccia sotto piastrelle.
Una corretta impermeabilizzazione sotto-piastrella è cruciale per prevenire danni da perdite in bagno e doccia.

Impermeabilizzare bagno e doccia sotto le piastrelle è un’operazione cruciale e indispensabile. Protegge efficacemente da acqua, vapore e umidità, prevenendo danni, infiltrazioni e la formazione di muffe. Molti pensano che piastrelle e fughe bastino, ma non è così. La vera barriera all’acqua si trova sotto.

Trascurare questa protezione porta a conseguenze costose e disagi. Le infiltrazioni d’acqua danneggiano muri adiacenti, solai sottostanti, causano il distacco delle piastrelle e la crescita di muffe nocive. Lo strato impermeabile sotto le piastrelle impedisce che l’umidità penetri nel massetto e nelle murature, evitando il degrado.

Le fughe cementizie tradizionali sono porose e assorbono acqua, specialmente all’interno della zona doccia. Con il tempo possono anche micro-fessurarsi, creando ulteriori passaggi. Le piastrelle stesse, sebbene resistenti, possono creparsi. Affidarsi solo al rivestimento ceramico per la tenuta all’acqua è quindi un grave errore da evitare.

L’impermeabilizzazione sotto-piastrella crea una sorta di “vasca” continua che raccoglie l’eventuale acqua trafilata, proteggendo la struttura sottostante. È fondamentale per la durabilità delle finiture e la salubrità degli ambienti. Questo tipo di intervento rientra tra le impermeabilizzazioni edili specialistiche che richiedono massima cura e attenzione.

Zone Critiche, Materiali e Preparazione del Supporto

Alcune aree del bagno richiedono particolare attenzione e cura nell’impermeabilizzazione. La zona doccia è ovviamente la più critica: pareti e pavimento (specie se a filo pavimento) vanno impermeabilizzati completamente fino ad altezza adeguata. Anche le pareti attorno alla vasca da bagno necessitano di protezione contro gli schizzi.

Per le docce a filo pavimento, l’impermeabilizzazione deve essere impeccabile e continua. È essenziale creare una “vasca” ben raccordata allo scarico e con pendenze corrette per il deflusso. Data la criticità, questo lavoro va sempre affidato a personale esperto per evitare problemi di infiltrazioni in futuro.

Per l’intervento si usano principalmente membrane liquide (cementizie, poliuretaniche, acriliche) o fogli impermeabili specifici per sotto-piastrella. Le membrane liquide creano uno strato continuo e senza giunzioni, adattandosi a ogni forma. I fogli offrono invece uno spessore costante ma richiedono cura nella sigillatura delle sovrapposizioni.

Indipendentemente dal sistema principale scelto per l’intervento, sono fondamentali accessori come i nastri sigillanti elastici (le cosiddette bandelle). Questi vengono annegati nello strato impermeabilizzante per rinforzare e sigillare ermeticamente angoli e raccordi parete-pavimento. Anche i raccordi con scarichi e tubazioni richiedono guarnizioni o collari specifici.

Una meticolosa preparazione del supporto è il primo passo imprescindibile. Le superfici (massetto, intonaco, cartongesso idrofugo) devono essere perfettamente pulite, asciutte, solide e prive di polvere, oli o grassi. Eventuali crepe o parti danneggiate del sottofondo vanno sempre riparate prima di procedere con l’applicazione dell’impermeabilizzante.

Prima di applicare il prodotto impermeabilizzante scelto, spesso è necessario un primer specifico per il tipo di supporto. Questo consolida la superficie, uniforma gli assorbimenti e migliora l’adesione del sistema. È una fase chiave delle impermeabilizzazioni edili che assicura la durata e l’efficacia del lavoro finale.

Applicazione Corretta e Verifica della Tenuta Impermeabile

L’applicazione del sistema impermeabilizzante scelto va fatta seguendo scrupolosamente le istruzioni del produttore. Per i prodotti liquidi, servono solitamente due o più mani incrociate, rispettando i consumi indicati per garantire lo spessore corretto. Bisogna curare la continuità dello strato, coprendo bene anche i nastri negli angoli.

Particolare attenzione va dedicata ai raccordi con sanitari e scarichi, punti estremamente critici. Si usano collari o guarnizioni elastiche attorno ai tubi, annegandoli nell’impermeabilizzante. Per piatti doccia e vasche, bandelle specifiche collegano l’impermeabilizzazione al bordo del sanitario o alla flangia dello scarico, garantendo la continuità.

Dopo l’indurimento completo del sistema (solitamente 24-72 ore), è fortemente consigliabile eseguire un test di tenuta all’acqua (“prova di allagamento”). Si riempie l’area doccia con acqua per 24-48 ore, controllando eventuali perdite. Questo collaudo previene sorprese ed è una verifica cruciale delle impermeabilizzazioni edili.

Se il test è positivo, si posano le piastrelle con adesivi flessibili e stucco idrorepellente. Queste attenzioni completano le impermeabilizzazioni edili del bagno, garantendo un risultato duraturo e sicuro nel tempo. Per tutti i dettagli leggi: Come Impermeabilizzare Correttamente le Pareti del Bagno e della Doccia. Contattaci per un preventivo gratuito. Per tornare all’indice clicca qui.

Guaine Bituminose: Caratteristiche e Sicurezza Applicativa

Applicazione guaina bituminosa a fiamma in sicurezza da operatore esperto.
L’applicazione a fiamma della guaina bituminosa richiede competenza e il rispetto rigoroso delle norme di sicurezza.

L’applicazione a fiamma di guaine bituminose è una tecnica collaudata e molto diffusa per impermeabilizzare tetti piani, terrazzi e fondazioni. Queste membrane, composte da bitume modificato con polimeri (come APP o SBS) e rinforzate internamente, creano una barriera efficace e duratura contro l’acqua, se posate correttamente da operatori esperti.

Esistono diverse tipologie di guaine: con finitura superficiale liscia, oppure autoprotette con scaglie di ardesia minerale, ideali per strati a vista. La scelta tra membrane APP (più resistenti al calore) e SBS (più elastiche a freddo) dipende dall’applicazione specifica. La loro versatilità le rende una soluzione affidabile.

Tuttavia, l’applicazione a fiamma comporta rischi significativi per gli operatori: ustioni da fiamma o bitume fuso, inalazione di fumi nocivi, incendi e cadute dall’alto. La sicurezza deve essere sempre la priorità assoluta. È quindi obbligatorio indossare DPI specifici: tuta ignifuga, guanti termici, maschera con filtri e occhiali.

Gestire la fiamma libera del cannello a gas richiede massima cautela e competenza. Bisogna mantenere l’area di lavoro sgombra da materiali infiammabili e avere sempre un estintore idoneo a portata di mano. Lavorare in quota impone poi l’uso di sistemi anticaduta. La sicurezza è un aspetto cruciale delle impermeabilizzazioni edili a caldo.

Affidarsi a specialisti come noi garantisce non solo un risultato a regola d’arte, impermeabile e duraturo nel tempo, ma anche la gestione sicura dell’intero cantiere. L’applicazione a fiamma non è un lavoro “fai da te”; la vostra incolumità e quella dell’edificio vengono prima di ogni altra importante considerazione.

Preparazione del Supporto: Il Primo Passo Fondamentale

Una meticolosa preparazione del supporto è la base imprescindibile per un’efficace applicazione della guaina bituminosa. La membrana, infatti, deve aderire perfettamente alla superficie sottostante per garantire tenuta e durata. Il supporto (massetto cementizio, soletta in calcestruzzo) deve essere strutturalmente sano, solido, coeso e privo di parti friabili.

La superficie da trattare va pulita accuratamente da polvere, detriti vari, oli, grassi o vecchie pitture. Si usano spazzole, aspiratori industriali o, se necessario, idrolavaggio (seguito da completa asciugatura). L’umidità residua nel supporto è nemica della posa a fiamma: può causare bolle o distacchi della membrana.

Eventuali crepe, buche o dislivelli importanti presenti sulla superficie vanno sempre riparati e regolarizzati prima di procedere. Una base uniforme facilita la posa della guaina e migliora l’adesione della membrana al supporto. È un passaggio che non va mai trascurato per assicurare la qualità finale del lavoro.

Infine, si applica uno strato di primer bituminoso (detto anche vernice bituminosa o mano d’attacco) sulla superficie ben pulita e asciutta. Questo prodotto specifico penetra, consolida le particelle e crea il ponte di adesione ideale per la successiva saldatura a fiamma. Le impermeabilizzazioni edili di qualità partono da una buona primerizzazione.

Tecnica di Posa a Fiamma e Cura dei Dettagli

L’applicazione a fiamma della guaina bituminosa richiede precisione e coordinazione. Si posiziona il rotolo di guaina, allineandolo correttamente e prevedendo le necessarie sovrapposizioni (sormonti). Si scalda quindi uniformemente la faccia inferiore della guaina e contemporaneamente il supporto primerizzato. Man mano che il bitume fonde, si srotola il telo.

È cruciale, durante la posa, evitare la formazione di bolle d’aria o pieghe sotto la membrana. Un riscaldamento insufficiente non garantisce una buona adesione; troppo calore, al contrario, può danneggiare l’armatura interna della guaina. Questo tipo di impermeabilizzazioni edili richiede molta esperienza da parte dell’operatore specializzato e qualificato.

Le giunzioni tra i teli (sormonti laterali e di testa) sono il punto più critico e delicato. I teli vanno sovrapposti per almeno 8-10 cm (sormonti laterali) e 12-15 cm (sormonti di testa). La saldatura corretta delle giunzioni si riconosce da un piccolo cordolo continuo di bitume fuso che fuoriesce.

Anche angoli, spigoli, risvolti verticali (che devono avere un’altezza minima di 15-20 cm sui muri perimetrali) e raccordi con scarichi o elementi passanti richiedono una cura meticolosa. Si usano spesso pezzi speciali preformati o si sagoma la guaina con attenzione, saldando ogni lembo per garantire continuità.

Errori comuni includono una preparazione inadeguata del supporto, un riscaldamento scorretto della membrana, una cattiva sigillatura delle giunzioni o la trascuratezza dei dettagli critici. Questi errori possono compromettere l’intero lavoro. Considerando i rischi e la complessità, l’applicazione a fiamma va sempre affidata a imprese specializzate con personale qualificato.

Affidarsi a professionisti per le impermeabilizzazioni edili a fiamma significa scegliere sicurezza, competenza e un lavoro duraturo, protetto da garanzie. È la scelta più saggia per la vostra tranquillità. Per tutti i dettagli leggi: Come Applicare la Guaina Bituminosa a Fiamma in Sicurezza. Contattaci per un preventivo gratuito. Per tornare all’indice clicca qui.

Resine Impermeabilizzanti: Vantaggi e Tipologie Principali

Applicazione resine impermeabilizzanti su terrazzo per protezione continua.
Le resine liquide offrono una soluzione impermeabile continua e versatile per tetti e terrazzi.

Le resine impermeabilizzanti liquide sono una tecnologia moderna ed estremamente efficace per proteggere tetti e terrazzi. Applicate liquide direttamente sulla superficie, una volta indurite formano uno strato continuo, senza giunzioni né sovrapposizioni. Questo elimina i punti deboli tipici delle membrane tradizionali, dove spesso si originano le infiltrazioni d’acqua.

Il principale vantaggio offerto dalle resine è quindi la creazione di una membrana monolitica, perfettamente aderente al supporto. Le resine offrono inoltre un’eccellente elasticità, capace di assecondare i movimenti strutturali dell’edificio senza fessurarsi. Aderiscono a molti materiali (calcestruzzo, vecchie guaine, piastrelle) se la superficie è ben preparata.

Esistono diverse tipologie di resine, come le poliuretaniche e quelle acriliche, ognuna con sue specificità. Le resine poliuretaniche sono molto performanti, con grande elasticità e resistenza all’usura e ai raggi UV (specialmente le versioni alifatiche). Sono quindi ideali per tetti piani, terrazzi calpestabili e balconi esposti.

Le resine acriliche, spesso a base acqua per un minore impatto ambientale, offrono buona resistenza ai raggi UV, facilità d’uso e sono disponibili in vari colori. Sono frequentemente usate per tetti, terrazzi e anche facciate. La scelta della resina giusta dipende dal supporto e dall’uso. Le impermeabilizzazioni edili con resine sono affidabili.

La loro grande versatilità permette di trattare facilmente geometrie complesse e dettagli difficili come scarichi, angoli e corpi passanti, dove altri sistemi farebbero fatica. Alcune formulazioni possono essere lasciate a vista come finitura finale, anche colorata o trasparente, contribuendo all’estetica oltre che alla protezione dall’acqua e umidità.

Preparazione del Supporto: La Base per il Successo dell’Applicazione

L’efficacia e la durabilità di un sistema impermeabilizzante basato su resine liquide dipendono in larghissima misura dalla corretta e meticolosa preparazione del supporto. Una base inadeguata, infatti, è la causa principale di problemi come distacchi, formazione di bolle o una scarsa adesione della membrana resinosa applicata.

Il supporto deve essere quindi strutturalmente sano, solido, perfettamente coeso e privo di parti friabili o in fase di distacco. Eventuali crepe, fessure o buche presenti sulla superficie vanno sempre riparate con malte o stucchi specifici e compatibili prima di procedere con l’applicazione delle resine impermeabilizzanti scelte.

La pulizia della superficie è un altro aspetto fondamentale da curare con attenzione. Bisogna eliminare completamente polvere, sporco, oli, grassi, efflorescenze saline, vecchie pitture o trattamenti non aderenti. Si possono usare spazzole meccaniche, aspiratori industriali, idropulitrici o detergenti specifici a seconda del tipo di contaminante presente.

Infine, quasi tutti i cicli di resine impermeabilizzanti prevedono l’applicazione di uno specifico primer o promotore di adesione, scelto in base al tipo di resina e alla natura del supporto. Il primer consolida la superficie, uniforma gli assorbimenti e garantisce l’aggrappo ottimale. Le impermeabilizzazioni edili richiedono questa cura.

Applicazione delle Resine e Cura dei Dettagli Critici

L’applicazione delle resine impermeabilizzanti richiede precisione e il rispetto rigoroso delle indicazioni del produttore, specialmente per condizioni ambientali e spessori. Solitamente si applicano a rullo, pennello o spruzzo airless, stendendo il prodotto in modo uniforme, evitando accumuli o carenze che potrebbero compromettere la tenuta finale.

Molti cicli specifici per tetti e terrazzi prevedono l’applicazione di almeno due o tre mani di prodotto per raggiungere lo spessore adeguato. Le mani successive vengono applicate spesso incrociate rispetto alla precedente, rispettando i tempi di attesa indicati dal produttore per la corretta filmazione e adesione tra strati.

Spesso, tra la prima e la seconda mano di resina, si interpone un tessuto non tessuto di poliestere o una rete in fibra di vetro come armatura di rinforzo. Questa armatura, stesa sulla resina fresca e inglobata, aiuta a distribuire le tensioni e a prevenire fessurazioni. È un passaggio chiave delle impermeabilizzazioni edili liquide.

Se la resina di base scelta non è resistente ai raggi UV o se si desidera una finitura colorata, calpestabile o antiscivolo, si applica uno strato di finitura protettiva (detto top coat). Può essere una resina poliuretanica alifatica, trasparente o colorata, o una finitura acrilica specifica.

Anche con le resine, la cura dei dettagli costruttivi è essenziale per garantire una tenuta perfetta. Angoli, spigoli, raccordi con elementi verticali (muri, parapetti), scarichi e attraversamenti (tubi, antenne) richiedono particolare attenzione. Spesso si usano bandelle sigillanti elastiche o nastri butilici annegati nella resina per rinforzarli.

La manutenzione è ridotta: pulizia periodica e controllo visivo. Affidarsi a professionisti è cruciale per le impermeabilizzazioni edili con resine, garantendo un lavoro a regola d’arte e duraturo. Per tutti i dettagli leggi: Come Usare le Resine Impermeabilizzanti per Tetti e Terrazzi. Contattaci per un preventivo gratuito. Per tornare all’indice clicca qui.

Impermeabilizzanti Cementizi: Cosa Sono e Vantaggi Principali

Applicazione impermeabilizzante cementizio su parete in calcestruzzo.
Gli impermeabilizzanti cementizi creano una barriera efficace contro l’acqua su strutture in calcestruzzo.

Gli impermeabilizzanti cementizi sono prodotti specifici ed efficaci per proteggere strutture in calcestruzzo da acqua e umidità. Sono ideali per fondazioni, muri controterra, vasche, piscine e canali. Aderiscono perfettamente al calcestruzzo, creando una barriera duratura contro le infiltrazioni, anche in presenza di forte spinta idrostatica laterale.

Molti di questi prodotti funzionano per “osmosi” o “cristallizzazione”. Penetrano nei capillari del calcestruzzo e reagiscono con umidità e sali minerali presenti, formando cristalli insolubili. Questi sigillano le porosità interne, bloccando il passaggio dell’acqua ma permettendo la naturale traspirazione del materiale. Il calcestruzzo stesso diventa così parte integrante.

Un vantaggio chiave è la perfetta compatibilità chimico-fisica con il calcestruzzo, garantendo un’adesione eccezionale e monolitica. Il prodotto impermeabilizzante si integra col supporto, evitando rischi di distacchi. Questa caratteristica è fondamentale per la longevità e l’efficacia del trattamento, specialmente in condizioni difficili o con elevata umidità.

Altro beneficio importante è la capacità di resistere alla pressione idrostatica negativa (la cosiddetta controspinta). Possono quindi essere applicati con successo anche sulla faccia interna di cantine o locali interrati per bloccare l’acqua che spinge dall’esterno. Sono molto duraturi e non richiedono fiamme libere. Le impermeabilizzazioni edili cementizie sono quindi sicure.

L’effetto cristallizzante di alcuni prodotti può anche essere “auto-guarigione”: se si dovessero formare microfessure e l’acqua vi penetrasse, i cristalli potrebbero riformarsi attivamente, sigillando nuovamente la via d’acqua. Questo assicura una protezione ancora più affidabile nel tempo, rendendo questi prodotti una scelta eccellente per molte applicazioni.

Tipologie di Cementizi e Preparazione del Calcestruzzo

Esistono impermeabilizzanti cementizi monocomponenti (solitamente in polvere da miscelare con acqua pulita) e bicomponenti (polvere + componente liquido polimerico). I primi sono spesso osmotici rigidi, ideali per resistere a forte spinta d’acqua. I secondi, grazie all’aggiunta di polimeri, formano membrane più elastiche, adatte a superfici soggette a movimenti.

La scelta tra un prodotto rigido ed uno elastico dipende dalla struttura da trattare. Per muri controterra o vasche stabili e robuste, i cementizi rigidi osmotici sono perfetti. Per balconi o terrazzi da impermeabilizzare sotto piastrella, gli elastici assorbono meglio le sollecitazioni termiche e i movimenti. La consulenza esperta è fondamentale.

La preparazione del supporto in calcestruzzo è una fase assolutamente critica per il successo delle impermeabilizzazioni edili cementizie. La superficie deve essere perfettamente pulita da polvere, oli, grassi, disarmanti, vecchie pitture o efflorescenze saline. Si usano spazzolatura meccanica, sabbiatura o idrolavaggio ad alta pressione per esporre un supporto solido.

Eventuali difetti del calcestruzzo come nidi di ghiaia, crepe o parti danneggiate e friabili vanno sempre accuratamente riparati con malte specifiche. Le barre d’armatura eventualmente scoperte o corrose necessitano di un trattamento passivante e del successivo ripristino del copriferro. Una base sana è imprescindibile per la durata del sistema.

Per i prodotti osmotici, il calcestruzzo va preventivamente saturato d’acqua fino a raggiungere la condizione SSD (Saturato a Superficie Asciutta): il supporto deve essere umido ma non bagnato superficialmente. Per i prodotti bicomponenti elastici, serve spesso un primer specifico. Seguire le schede tecniche è cruciale per le corrette impermeabilizzazioni edili.

Applicazione Corretta e Cura dei Dettagli Costruttivi

L’applicazione dell’impermeabilizzante cementizio avviene solitamente a pennello (per i prodotti a consistenza di boiacca fluida), a spatola o frattazzo (per le malte più pastose) oppure a spruzzo con macchine specifiche (per grandi superfici). Solitamente si stendono almeno due mani incrociate, rispettando i consumi al metro quadro per garantire lo spessore corretto.

In alcuni casi, specialmente quando si utilizzano sistemi elastici o su supporti che potrebbero essere soggetti a movimenti o fessurazioni, si interpone tra le diverse mani una rete di armatura in fibra di vetro. Questa aumenta la resistenza meccanica del sistema. È importante rispettare i tempi di attesa e di maturazione.

La cura dei dettagli costruttivi è fondamentale per la riuscita dell’intervento. Angoli, spigoli, giunti parete-pavimento e riprese di getto nel calcestruzzo sono zone particolarmente vulnerabili. Si usano spesso nastri sigillanti elastici (le cosiddette bandelle) o cordoli bentonitici annegati nell’impermeabilizzante per rinforzare questi punti critici.

Attraversamenti e giunti vanno sigillati con cura usando collari o bandelle. Una diagnosi accurata e posa a regola d’arte sono cruciali. Affidarsi a professionisti garantisce la qualità delle impermeabilizzazioni edili. Per tutti i dettagli leggi: Come Applicare un Impermeabilizzante Cementizio su Calcestruzzo. Contattaci per un preventivo gratuito. Per tornare all’indice clicca qui.

Infiltrazioni Terrazzo: Capire l’Origine del Problema

Iniezione resina per riparazione infiltrazioni terrazzo.
La riparazione tempestiva delle infiltrazioni dal terrazzo previene danni maggiori ai piani sottostanti.

Le infiltrazioni d’acqua da terrazzi esistenti sono comuni e possono causare danni significativi. Possono dipendere da fughe rovinate, piastrelle crepate, giunti difettosi o, più gravemente, dal fallimento dell’impermeabilizzazione sottostante. Prima di qualsiasi riparazione, è fondamentale una diagnosi accurata per identificare la causa precisa ed evitare interventi inutili.

La diagnosi inizia con un’attenta ispezione visiva della superficie esterna del terrazzo. Si controllano attentamente lo stato delle piastrelle (eventuali crepe o distacchi), l’integrità delle fughe cementizie, lo stato dei giunti perimetrali e le sigillature attorno agli scarichi. Spesso, fughe degradate sono la causa di piccole perdite.

Se l’ispezione visiva non è risolutiva, si possono effettuare prove di allagamento controllato. Si bagna una zona circoscritta e si monitorano eventuali segni di perdita al piano inferiore, cercando così di isolare l’area problematica. Strumenti come igrometri o termocamere possono offrire ulteriori indizi utili alla diagnosi precisa.

Solo una diagnosi accurata permette di scegliere la strategia di riparazione più corretta. Distinguere tra problemi superficiali (come fughe o piastrelle) e danni profondi all’impermeabilizzazione sottostante è cruciale. È il primo passo per impermeabilizzazioni edili efficaci e risolutive nel tempo per terrazzi e balconi con problemi di perdite.

Opzioni di Riparazione: Intervento Conservativo o Radicale?

Se il problema diagnosticato risulta superficiale (fughe rovinate, poche piastrelle crepate), si possono tentare riparazioni localizzate e conservative senza demolire la pavimentazione. Si può, ad esempio, sostituire lo stucco ammalorato delle fughe con prodotti specifici per esterni, oppure sigillare micro-crepe nelle piastrelle con resine fluide.

Un’altra opzione conservativa molto utilizzata è l’applicazione di resine liquide trasparenti sopra l’intera pavimentazione esistente. Questi sistemi a base di resine poliuretaniche o acriliche creano un film impermeabile continuo, sigillando fughe e piastrelle. È un intervento rapido, non invasivo e ideale se le piastrelle sono ancora stabili.

Le resine trasparenti sopra-piastrella preservano l’estetica esistente, semplicemente rinnovandola. Funzionano molto bene per risolvere infiltrazioni “leggere” causate da porosità diffusa delle fughe o micro-fessurazioni. Tuttavia, richiedono una pulizia e preparazione estremamente accurata delle piastrelle esistenti per garantire una perfetta e duratura adesione.

Questi interventi conservativi (riparazioni localizzate o resine trasparenti) sono però efficaci soltanto se l’impermeabilizzazione originale posta sotto il massetto è ancora funzionante. Se il problema è più profondo, queste soluzioni saranno solo dei palliativi temporanei. Le impermeabilizzazioni edili richiedono di affrontare sempre la causa reale alla radice.

Quando, invece, è necessario demolire e rifare tutto? Quando le piastrelle sono diffusamente staccate (indicando un massetto ammalorato), se le infiltrazioni al piano inferiore sono estese e persistenti, oppure se l’impermeabilizzazione originale è evidentemente vecchia e deteriorata. In questi casi specifici, la demolizione è l’unica soluzione realmente risolutiva.

Il rifacimento completo, sebbene più invasivo e costoso, elimina la causa del problema alla radice. Prevede la demolizione di pavimento e massetto, la preparazione del supporto, la creazione di un nuovo massetto con pendenze corrette, la posa di una nuova impermeabilizzazione (es. cementizia, guaine liquide) e infine della nuova pavimentazione. È l’intervento principe per le impermeabilizzazioni edili di terrazzi gravemente danneggiati.

Diagnosi Esperta e Intervento Professionale sono Chiave

La riparazione delle infiltrazioni d’acqua da un terrazzo esistente richiede competenze specifiche e grande attenzione. La diagnosi corretta dell’origine della perdita è il passo più critico. Solo tecnici esperti come noi, usando anche strumenti specifici, possono individuare con certezza la causa e distinguere tra problemi superficiali e danni profondi.

Sulla base della diagnosi accurata, un professionista serio e preparato vi consiglierà la soluzione tecnica più adatta al vostro caso: riparazione conservativa o rifacimento completo. La scelta deve considerare l’efficacia nel tempo, la durabilità e ovviamente i costi. Evitare interventi inutili o insufficienti è fondamentale per risolvere davvero.

L’esecuzione dei lavori, sia una semplice sigillatura localizzata che un rifacimento complesso dell’intero pacchetto, richiede manualità esperta, conoscenza dei materiali e delle corrette tecniche di posa. Errori nell’applicazione possono vanificare l’intervento. Affidarsi a noi garantisce un lavoro eseguito a regola d’arte.

Un’impresa specializzata offre garanzie sul lavoro. Affidarsi a professionisti per le impermeabilizzazioni edili è la scelta più sicura e affidabile per risolvere le infiltrazioni in modo definitivo e duraturo. Per tutti i dettagli leggi: Come Riparare le Infiltrazioni d’Acqua da un Terrazzo Esistente. Contattaci per un preventivo gratuito. Per tornare all’indice clicca qui.

Giunti di Dilatazione: Funzione e Rischi delle Infiltrazioni

Sigillatura e impermeabilizzazione di giunti di dilatazione su copertura.
La corretta impermeabilizzazione dei giunti di dilatazione è vitale per la tenuta di coperture e pavimenti.

I giunti di dilatazione sono interruzioni controllate, create appositamente nelle strutture per assorbire movimenti dovuti a variazioni termiche, ritiro dei materiali o assestamenti del terreno. Permettono alle diverse parti di muoversi liberamente, prevenendo la formazione di crepe incontrollate. Tuttavia, rappresentano punti deboli per la tenuta all’acqua della struttura.

Trascurare l’impermeabilizzazione specifica dei giunti di dilatazione può causare gravi problemi all’edificio. Essendo delle discontinuità volute, diventano vie preferenziali per le infiltrazioni d’acqua piovana e di umidità. L’acqua che penetra può poi danneggiare i materiali adiacenti, saturare l’isolante sottostante e raggiungere i locali interni.

I danni causati non si limitano a macchie superficiali o alla formazione di muffa. L’acqua che ristagna all’interno dei giunti o delle strutture può infatti corrodere le armature del calcestruzzo, far marcire eventuali elementi in legno, o causare danni da gelo-disgelo che sgretolano progressivamente i materiali da costruzione utilizzati.

Una corretta gestione e protezione dei giunti è quindi un aspetto fondamentale e imprescindibile delle impermeabilizzazioni edili eseguite a regola d’arte. Garantisce non solo la necessaria tenuta all’acqua ma contribuisce in modo significativo alla durabilità complessiva della struttura, proteggendola dagli effetti deleteri dell’umidità nel corso degli anni.

Materiali e Sistemi per l’Impermeabilizzazione dei Giunti

La soluzione più comune per sigillare giunti di dilatazione di ampiezza contenuta, solitamente fino a 2-3 centimetri, è l’utilizzo di sigillanti elastici ad alte prestazioni. Questi prodotti specifici, applicati allo stato pastoso all’interno del giunto preparato, una volta induriti formano una barriera flessibile, aderente e impermeabile all’acqua.

Le famiglie chimiche di sigillanti più utilizzate sono i poliuretanici (con buona adesione ed elasticità), i siliconici neutri (con ottima resistenza UV ed elasticità) e gli MS Polimeri (molto versatili, aderenti e verniciabili). La scelta del sigillante più adatto dipende dall’applicazione specifica e dall’entità del movimento atteso del giunto.

Per giunti strutturali più larghi o soggetti a movimenti di maggiore entità, si ricorre spesso a sistemi più complessi che prevedono l’uso di bandelle elastiche impermeabili. Si tratta di nastri con una membrana centrale elastomerica, che vengono annegati a cavallo del giunto nello strato impermeabilizzante principale circostante (liquido o cementizio).

L’applicazione corretta delle bandelle richiede particolare cura nell’incollaggio e nell’integrazione con il sistema impermeabilizzante della superficie adiacente, per evitare discontinuità. La compatibilità tra i materiali impiegati è ovviamente fondamentale. Le impermeabilizzazioni edili dei giunti con bandelle sono molto affidabili se ben eseguite da personale esperto e qualificato.

Spesso, specialmente su pavimentazioni o coperture piane calpestabili o carrabili, il sistema impermeabilizzante del giunto si completa con l’installazione di profili coprigiunto, realizzati in metallo o PVC. Questi coprono e proteggono il sigillante o la bandella dall’usura meccanica, dallo sporco e dai raggi UV. Le impermeabilizzazioni edili devono considerare anche questi dettagli.

Procedura Corretta di Sigillatura e Integrazione

La sigillatura di un giunto con un prodotto elastico richiede sempre una preparazione accurata delle sue superfici interne (fianchi). Queste devono essere perfettamente pulite, asciutte, solide e prive di polvere o altri contaminanti. Se necessario, e a seconda del sigillante, si applica un primer specifico per migliorare l’adesione.

Successivamente, si inserisce sul fondo del giunto un cordolo cilindrico comprimibile, detto fondogiunto. Questo elemento regola la profondità corretta del sigillante (che solitamente è circa la metà della larghezza del giunto) e impedisce che il sigillante stesso aderisca sul fondo, permettendogli di lavorare elasticamente solo sui due fianchi laterali.

Si procede quindi all’estrusione del sigillante all’interno del giunto preparato, utilizzando un’apposita pistola e riempiendo lo spazio in modo uniforme. Subito dopo l’estrusione, il sigillante va lisciato e compresso adeguatamente contro i fianchi con una spatola, per garantire il perfetto contatto adesivo e ottenere una superficie regolare.

È cruciale l’integrazione tra trattamento del giunto e impermeabilizzazione circostante. Usare materiali compatibili ed eseguire raccordi a regola d’arte distingue le impermeabilizzazioni edili professionali e durature. Per tutti i dettagli leggi: Come Sigillare e Impermeabilizzare i Giunti di Dilatazione. Contattaci per un preventivo gratuito. Per tornare all’indice clicca qui.

Impermeabilizzazione Trasparente: Quando è Utile

Applicazione impermeabilizzazione trasparente su balcone piastrellato.
Le resine trasparenti proteggono balconi piastrellati dalle infiltrazioni senza necessità di demolizione.

L’impermeabilizzazione trasparente per balconi piastrellati è una soluzione innovativa che risolve infiltrazioni senza demolire. È ideale se le perdite dipendono dal degrado superficiale di fughe o da micro-fessure nelle piastrelle. Si applicano speciali resine liquide trasparenti direttamente sopra il pavimento esistente, creando un nuovo strato protettivo invisibile.

Questa tecnica conservativa è particolarmente vantaggiosa quando la pavimentazione esistente è ancora in buono stato estetico e risulta ben ancorata al massetto sottostante. Evita infatti i costi, i tempi lunghi e i notevoli disagi della demolizione (polvere, rumore, smaltimento macerie). L’intervento è rapido, solitamente completato in soli 2-3 giorni.

Il risultato finale preserva l’estetica originale del balcone, anzi spesso la rinnova e la migliora conferendo una finitura lucida o satinata. È una soluzione perfetta per risolvere problemi superficiali di tenuta all’acqua. Tuttavia, la sua efficacia dipende da una diagnosi preliminare accurata: non funziona se il problema è più profondo.

È fondamentale infatti capire se l’impermeabilizzazione originale posta sotto il massetto è ancora integra e funzionante. Se quella è la fonte primaria del problema, la resina trasparente applicata sopra sarà solo un palliativo temporaneo. Questo tipo di impermeabilizzazioni edili richiede quindi un’attenta valutazione preliminare eseguita da professionisti esperti.

Prodotti Trasparenti e Preparazione del Supporto Esistente

Esistono diverse tipologie di resine liquide trasparenti utilizzate per impermeabilizzare sopra le piastrelle esistenti. Le resine poliuretaniche trasparenti (specialmente quelle alifatiche, resistenti ai raggi UV) sono tra le più performanti: creano un film molto elastico, resistente all’usura, all’acqua stagnante e durevole nel tempo. Offrono ottima adesione se ben primerizzate.

Le resine acriliche trasparenti, spesso a base acqua per un minore impatto ambientale, sono un’altra opzione valida. Offrono buona resistenza ai raggi UV e sono facili da applicare. Potrebbero però essere leggermente meno resistenti all’abrasione rispetto alle poliuretaniche. La scelta dipende dal tipo di supporto e dall’uso previsto.

Il successo di queste impermeabilizzazioni edili trasparenti dipende in modo assolutamente critico dalla meticolosa preparazione della superficie piastrellata esistente. Le piastrelle e soprattutto le fughe devono essere perfettamente pulite, asciutte, sgrassate e prive di qualsiasi contaminante (smog, oli, muffe, vecchi trattamenti idrorepellenti) che possa ostacolare l’adesione della nuova resina.

La pulizia deve essere molto approfondita, utilizzando detergenti specifici e, se necessario, azione meccanica (monospazzola). Particolare cura va data alle fughe, spesso ricettacolo di sporco. Dopo la pulizia, è fondamentale un risciacquo abbondante e una perfetta asciugatura della superficie (attendere almeno 24-48 ore o più).

Bisogna inoltre verificare che tutte le piastrelle siano ancora ben aderenti al massetto sottostante. Eventuali piastrelle rotte, staccate o che suonano “vuoto” vanno rimosse e ripristinate o incollate saldamente. Solo su una base stabile e pulita si può procedere, applicando quasi sempre un primer specifico. Le impermeabilizzazioni edili richiedono basi solide.

Applicazione della Resina Trasparente e Limiti Tecnici

L’applicazione del ciclo trasparente inizia solitamente con il primer specifico per piastrelle, steso a rullo o pennello in strato sottile e uniforme. È fondamentale rispettare i tempi di asciugatura indicati dal produttore prima di applicare la resina impermeabilizzante vera e propria, per non compromettere l’adesione finale.

Successivamente, si stende la resina trasparente scelta (poliuretanica, acrilica, ecc.), solitamente in una o due mani incrociate, utilizzando un rullo a pelo corto adatto. È essenziale rispettare i consumi indicati dal produttore (kg/mq) per ottenere lo spessore di film secco corretto, necessario a garantire impermeabilità e resistenza meccanica.

È importante ricordare i limiti tecnici di questa soluzione. Non risolve problemi strutturali del solaio, massetti ammalorati o il fallimento dell’impermeabilizzazione originale posta sotto il massetto. In questi casi, la resina trasparente non ferma l’acqua alla fonte e serve un intervento di demolizione e rifacimento completo.

La durata di un ciclo trasparente di buona qualità, correttamente applicato e manutenuto, varia indicativamente dai 5 ai 15 anni. Richiede una pulizia periodica con detergenti neutri e un controllo visivo annuale. Eventuali strati di finitura (top coat) anti-graffio potrebbero necessitare di una riapplicazione periodica nel tempo.

Una diagnosi accurata iniziale è indispensabile per scegliere tra soluzione trasparente e rifacimento. Affidarsi a professionisti garantisce la scelta giusta e un’applicazione a regola d’arte delle impermeabilizzazioni edili. Per tutti i dettagli leggi: Come Impermeabilizzare Balconi Piastrellati con Prodotti Trasparenti. Contattaci per un preventivo gratuito. Per tornare all’indice clicca qui.

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